Donato Carrisi: “Rimasi single per fare lo scrittore, a mio figlio dico…”

Ecco tutto quello che c’è da sapere su Donato Carrisi, che è tornato con un nuovo romanzo thriller: “La casa senza ricordi”. 

Donato Carrisi è conosciuto come scrittore, sceneggiatore e regista, e con la il suo nuovo libro, “La casa senza ricordi”, è entrato in classifica tra i thriller più venduti. Carrisi vince il David di Donatello grazie alla magnifica scrittura del film “La ragazza nella nebbia” diretto da Jean Reno e Toni Servillo, e il premio Bancarella con “Il suggeritore”. Lo scrittore però  ammette in un’intervista di non aver mai studiato tanto, nonostante la laurea in giurisprudenza e specializzazione in criminologia.
Donato Carrisi (fonte: Facebook)
Donato Carrisi (fonte: Facebook)
Per un periodo Carrisi prova a svolgere la professione di avvocato, ma capisce subito che quella non può essere la sua strada. Dunque inizia a scrivere quando la sua fidanzata con cui ha passato 13 anni, lo lascia. Della sua vita privata sappiamo che è stato sposato con una donna con cui ha avuto un figlio che oggi ha 6 anni. Attualmente ha una nuova compagna di nome Sara. (CLICCA QUI per seguire tutti gli aggiornamenti di Donato Carrisi sul suo profilo Instagram)

Chi è Donato Carrisi

Lo scrittore nasce a Martina Franca, in provincia di Taranto, il  25 marzo 1973. Lo scrittore studia al Liceo Classico Tito Livio della sua città d’origine, si laurea in giurisprudenza, e si specializza in criminologia e scienze del comportamento.  Carrisi afferma che la scelta della facoltà è stata molto suggestionata dalla sua famiglia, nella quale ci sono molti che svolgono questa carriera.

Uno di questi è stato proprio suo nonno Donato, il quale morì proprio in tribunale. L’uomo ricorda di come sua nonna si sia conservata la toga del marito mostrandola di tanto in tanto al nipote, sperando di vedergliela indossare un giorno. Donato Carrisi però, di fare l’avvocato non ne aveva nessuna intenzione.

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Lo scrittore infatti racconta di aver provato ad esercitare la professione, ma capisce subito che non era la sua strada. Inizia quindi a lavorare come speaker radiofonico, mette insieme una compagnia teatrale con un gruppo di amici. Ma all’improvviso capisce di voler fare lo sceneggiatore, quindi fa la valigia e parte per Roma.

Nella capitale scrisse un soggetto e lo mandò ad un produttore a cui piacque molto, e da lì, a soli 26 anni, diventò il più giovane sceneggiatore Rai con la prima serie di Casa Famiglia. Quando però lo chiamarono per la terza serie Carrisi mollò tutto perchè privo di stimoli, e partì per la capitale inglese.

Carrisi rivela che per la scrittura dei suoi romanzo molto l’ha aiutato la sua personale curiosità, ma soprattutto i fatti di cronaca del quale lo scrittore si nutre ogni giorno passando anche 3 ore ad assimilare racconti in tutto il mondo. “Sono malato di cronaca”, ammette scherzosamente lo stesso scrittore. Quello che si evince però dai suoi scritti è il racconto del “male” nella società, visto da Carrisi come l’aspetto più interessante della natura umana.

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E’ noioso raccontare delle storie d’amore dove entrambi si amano, racconta lo scrittore. Quelle che funzionano contengono il conflitto. Ed è la stessa filosofia di vita che insegnerà a suo figlio Antonio, al quale ha scritto un testamento spirituale nel quale lo incoraggia ad amare sempre, anche le cose più faticose.

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