L’Eredità, gaffe di Flavio Insinna: la campionessa Chiara storce il naso

Incredibile cosa è successo al quiz show L’Eredità, gaffe di Flavio Insinna: la campionessa Chiara storce il naso.

Gaffe storica per Flavio Insinna al quiz show L’Eredità: il conduttore presenta una new entry che si è dimostrata molto preparata. Si tratta di Chiara, una giovane di Pesaro, che si è laureata da qualche settimana in lettere moderne. La ragazza ha spiegato di aver discusso una tesi riguardante la letteratura post-coloniale.

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Si tratta, nella fattispecie, di autori che si sono affermati dopo la fine degli imperi coloniali e nel caso specifico italiano di scrittori che hanno pubblicato dopo la caduta del fascismo e la conseguente indipendenza di Paesi africani che la nostra nazione aveva precedentemente invaso e sottomesso.

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C’è anche un’altra accezione che riguarda la letteratura post-coloniale, intesa come tutta la letteratura contrapposta a quella prettamente coloniale. Al di là della terminologia, Flavio Insinna ha utilizzato un’espressione impropria, che ha fatto storcere il naso a Chiara, peraltro vincitrice della puntata di questa sera.

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La gaffe di Insinna sull’acqua di Colonia: ecco le origini del profumo

Il conduttore ha parlato erroneamente infatti di “acqua di Colonia”, espressione che come noto è riferita a un particolare profumo, ma che nulla ha a che vedere con l’impero coloniale italiano. Come ricorda infatti la stessa enciclopedia Treccani, l’espressione nasce quasi quattro secoli prima.

Siamo nel 1685 e il novarese Giovanni Maria Farina si stabilisce a Colonia, in Germania, dove fonda col cognato un negozio di merci varie. In questo negozio, vende anche la cosiddetta aqua admirabilis, utilizzata a scopo medicinale all’epoca e ribattezzata comunemente acqua di Colonia. Il più noto e corrispettivo termine francese eau de Cologne è del 1742.

Non è mai stato chiaro se l’acqua di Colonia sia stata un’invenzione dello stesso commerciante novarese. Leggenda vuole che gli sia stata donata da un ufficiale inglese di ritorno dalle Indie. Sta di fatto che quest’acqua oggi usata come profumo e composta da vari aromi nulla ha a che fare con il colonialismo e il nome è appunto legato alla città dove venne venduta per la prima volta.

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