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Ailo – Un’avventura tra i ghiacci: la storia vera dietro al film di Natale

Published by
Gabriele Mastroleo

Va in onda questa sera su Raiuno la pellicola Ailo – Un’avventura tra i ghiacci: la storia vera dietro al film di Natale.

Un film per le famiglie, ma anche per chi è stanco dell’ennesima riproposta di Una poltrona per due, il classico natalizio in onda puntualmente anche quest’anno, alla vigilia del 25 dicembre, su Italia 1. Questo è Ailo – Un’avventura tra i ghiacci, la pellicola proposta da Raiuno in prima serata.

Il film di Guillaume Maidatchevsky, girato in Lapponia in poco più di un anno, seguirà una renna appena nata che cerca di farsi strada attraverso la natura artica. Sostenuto dall’Agenzia finlandese di finanziamento per l’innovazione, il film è prodotto da Marko Röhr, il quale ha spiegato il senso del progetto legato alla pellicola.

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Sottolinea infatti: “In termini di retroscena, nel mondo è rimasta solo una mandria di renne in libertà, e quando una delle madri partorisce prematuramente, il bambino viene lasciato indietro dal resto della mandria”. Laurent Baudens, altro produttore, parla del film come di “un racconto di finzione girato in condizioni documentaristiche”.

—>>> Leggi anche A che ora va in onda Una poltrona per due: curiosità sul film

Il retroscena dietro al film Ailo – Un’avventura tra i ghiacci, in onda su Raiuno

Importante è la mano del regista: “Guillaume voleva percorrere quella strada da molto tempo e gli abbiamo dato totale libertà di farlo. Siamo anche riusciti a convincere grandi partner come Gaumont e Ascott Elite a unirsi a noi, perché hanno capito che stavamo cercando di fare qualcosa di completamente nuovo”, sottolineano ancora i produttori del film.

“Siamo una delle poche aziende che lavorano costantemente nell’Artico, quindi siamo stati in grado di scegliere luoghi che già conoscevamo”, spiega Röhr. Insomma, per la casa di produzione si è trattato di una sfida e di un impegno molto seri. Il produttore ha evidenziato: “Avevamo una squadra brillante e un regista che ha lavorato così duramente, a volte mi dispiaceva per lui”.

Ovviamente, questo genere di documentari “nascono” da lontano: “Nel mondo intero, questo genere era già popolare, specialmente in Francia. Basta pensare a L’orso di Jean-Jacques Annaud o a Claude Nuridsany e Microcosmos di Marie Pérennou”. La particolarità di questo film è che è davvero rivolto alle famiglie.

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