Lockdown a gennaio per i non vaccinati in Italia: l’ipotesi

Lockdown a gennaio per i non vaccinati: con la situazione pandemica in peggioramento potrebbe arrivare la decisione contro i no vax

L’aumento dei contagi Covid non fa presagire nulla di buon in vista del nuovo anno. Il professor Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, pronostica 100 mila contagi al giorno a gennaio a causa della variante Omicron.

lockdown gennaio
Walter Ricciardi (foto Facebook)

In un’intervista pubblicata oggi da Il Messaggero ipotizza che anche in Italia si potrebbe introdurre ciò che già è in vigore all’estero, il lockdown per chi non è vaccinato. “L’impennata dei casi è impetuosa”, ha detto, ma grazie ai vaccini – il primo nel nostro paese è stato iniettato un anno fa – non c’è la pressione insopportabile che abbiamo visto un anno e mezzo fa sui reparti ospedalieri.

Esclude peràò il lockdown totale dei primi tempi della pandemia e resterà il sistema delle zone a colori e alcune regioni diventaranno arancioni e rosse. Maggiori restrizioni solo per i No Vax perché è loro il peso maggiore negli ospedali che al momento stanno reggendo.

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Lockdown a gennaio, cosa si farà con le scuole

Altro tema delicato è quello delle scuole. Ricciardi esclude che chiudano: “Il governo non vuole farlo. Si punterà a un salto di qualità nella gestione delle classi. Assieme a mascherine e distanze – ha spiegato –  serve un monitoraggio costante dell’aria con indicatori dell’anidride carbonica che permettano un corretto ricambio d’aria.

Scuola (Getty Images)

Ha ricordato che l’Organizzazione Mondiale della Sanità nei giorni scorsi ha ricordato che un’arma contro il virus è la ventilazione e quindi bisogna conoscere il momento esatto quando aprire le finestre, altrimenti si rischia solo di fare ammalare gli studenti.

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Ha infine affermato ancora una volta che con il virus bisogna convivere. Quando si parla di fine della pandemia, “dipende cosa intendiamo: se intendiamo eradicarlo no”, cosa che al momento è successo solo con il vaiolo. La poliomelite, ad esempio, persiste in alcuni paesi come la Nigeria e Afghanistan. Ma convivere, ammonisce, non significa abituarsi a 100 morti al giorno.

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