DPCM Coronavirus, zone gialle: cosa si può fare

DPCM Coronavirus, l’Italia è divisa in tre zone: gialla, arancione e rossa. Quali sono le differenze e cosa sarà consentito fare

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Nella notte passata, poco dopo le 24, il capo del governo Giuseppe Conte ha firmato il tanto atteso nuovo Dpcm che prevedere il lockdown ma solo in alcune zone del paese. A differenza della prima ondata di Covid, quando il paese era meno preparato ad affrontare la pandemia, per salvaguardare l’economia e la psiche dei cittadini questa volta le chiusure sono mirate ed elastiche.

Il territorio nazionale, in base ad alcuni parametri, verrà diviso in tre zone, gialla, arancione e rossa. La zona rossa è quella dove il contagio corre di più e la situazione epidemiologica è più complicata. Ci saranno molte più restrizioni con la chiusura delle attività non essenziali e probabilmente l’impossibilità di lasciare il Comune di residenza tranne in casi di comprovate esigenze.

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DPCM Coronavirus, differenze tre le zone

Nella zona arancione le restrizioni saranno minori rispetto a quella rossa ma resteranno comunque chiusi bar, pasticcerie e ristoranti e non solo dopo le 18 come fino ad oggi. La zona gialla è quella “più libera”: ci saranno ovviamente delle regole da rispettare ma saranno sostanzialmente quelle basilari, valide al di là del livello emergenziale. Nella zona gialla, infatti, coprifuoco in vigore dalle 22.00 alle 5.00 e Didattica a Distanza per tutti gli istituti superiori mentre delle scuole di grado inferiore lezioni in presenza con obbligo della mascherina.

C’è ora attesa di sapere come sarà diviso il territorio nazionale. Al momento, infatti, restano solo ipotesi. Puglia, Liguria e Veneto sono in bilico tra la zona gialla e quella arancione mentre la Campania tra quest’ultima e la rossa.

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