Morta a 9 anni per l’inquinamento: sentenza storica a Londra

La bambina soffriva di crisi asmatiche: per la prima volta a Londra una sentenza inserisce ufficialmente l’inquinamento dell’aria tra le cause di un decesso.

sentenza inquinamento londra

Si chiamava Ella Kissi-Debrah ed è morta a soli 9 anni anche a causa dello smog. A stabilire la storica sentenza è stata la Corte londinese di Southwork: dal punto di vista giuridico non era mai accaduto prima che venisse riconosciuto l’inquinamento atmosferico come fattore determinante di un decesso.

La bambina, di origini africane, viveva nella periferia di Londra e fu stroncata dall’asma nel febbraio del 2013 dopo ben 27 ricoveri negli ultimi tre anni di vita. A decretare che la piccola sia morta a causa della cattiva qualità dell’aria è stato il medico legale londinese Philip Barlow: gli elevati livelli di biossido di azoto sono stati per lei fatali.

Ti potrebbe interessare anche -> Coronavirus, Emmanuel Macron positivo: presidente in isolamento

“Ella è morta a causa dell’inquinamento dell’aria”: la lunga battaglia prima della sentenza

La storica sentenza è arrivata solo dopo una lunga inchiesta nata dalla battaglia legale della madre della bambina, Rosamund. Il primo referto medico aveva infatti stabilito che Ella fosse morta per cause naturali. Il verdetto ufficiale non è però mai stato accettato dalla donna, che ha presentato per anni una lunga serie di ricorsi.

La madre di Ella ha sempre lamentato di non essere mai stata adeguatamente allertata dalle autorità sugli alti livelli di inquinamento atmosferico presenti nell’area in cui vivevano, nei pressi della South Circular road di Londra. Quella zona è conosciuta in particolare per il costante indice di traffico.

Ti potrebbe interessare anche -> Covid, vaccino dalle piante di tabacco: via libera alla sperimentazione umana

“Se l’avessimo saputo, ci saremmo trasferiti immediatamente”, aveva spiegato Rosamund. Per questo motivo la mamma di Ella si è appellata legalmente all’articolo 2 della Legge sui diritti umani, ossia quello relativo al diritto alla vita. Dopo la lunga trafila in tribunale, la donna è riuscita a ottenere giustizia con uno storico verdetto.

Impostazioni privacy