Enco Vitulli, la madre del ragazzo aggredito per strada: “Colpa tua…”

Enco Vitulli, da più di un anno e mezzo non si hanno notizie del 23enne e qualcuno accusa la madre per quello che gli è successo

Enco Vitulli

È passato un anno e mezzo dalla sparizione di Enco Vitulli e il giallo resta ancora irrisolto, annebbiandosi ancora di più soprattutto dopo gli ultimi episodi. La mamma del giovane, 23 anni quando si sono perse le sue tracce, è stata aggredita sui social da altre donne del quartiere dove vive, Secondigliano, periferia a Nord di Napoli.

In un video postato su TikTok si vede la donna circondata da altre persone che la accusano di avere delle colpe perché lo stile di vita del figlio ha causato la sua scomparsa.

Era l’11 febbraio del 2020 quando Enco è stato visto per l’ultima volta. Disse che aveva intenzione di partire e raggiungere Brindisi, città dove vive il padre. In tutti questi mesi sono stati tanti gli appelli lanciati dalla mamma affinché il figlio tornasse ma sono caduti tutti nel vuoto.

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Enco Vitulli, il mistero delle telefonate

Ma a rendere la vicenda difficile quanto angosciosa sono le telefonate che il giornalista di Paradise Tv, Pino Grazioli, ha ricevuto dopo l’appello della madre. Nella prima si dice che quanto successo al ragazzo è legato all’attività illecita che avrebbe svolto il figlio avendo il ruolo di ‘palo’ in una delle piazze di spaccio di Secondigliano, nella zona dei cosiddetti Sette palazzi.

Nella seconda l’epilogo sarebbe tragico perché si dice che Enco sarebbe morto e che il corpo si troverebbe nei pressi della Vela Celeste, nel confinante quartiere di Scampia.

Sul caso sono intervenuti anche il Consigliere Regionale dii Europa Verde Francesco Emilio Borrelli e Gianni Simioli, conduttore radiofonico de la Radiazza: “Si tratta di episodio assolutamente vergognoso e che condanniamo” ha commentato che ha associato questa vicenda con quella di Antonio Natale, scomparso da Caivano il 4 ottobre e ritrovato senza vita.

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Le storie sono simili, ha proseguito Borrelli e sono state messe in correlazioni “affinché la forza della madre di Antonio, che ha sfidato la camorra pur di riavere il corpo del figlio e giustizia, possa dare conforto a quella di Enco”.

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