Duro sfogo social di Maria Monsè contro Carmen Russo. Il motivo è dettato dal rapporto intercorso tra le due durante l’edizione in corso del Grande Fratello Vip: ecco cosa è successo

Maria Monsè consegna al popolare social network una confessione ed uno sfogo molto duri e puntuali.

“Credevo fosse un’amica cara si è rivelata tutt’altro”. Parole e musica della soubrette di Castel di Judica Maria Monsè, 47 anni, splendidamente portati, lo scorso 17 febbraio, consegnati ad un post comparso in Instagram la mattina di lunedì 10 gennaio.

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Ma perché tutto questo e soprattutto a chi sono riferite le dure parole della soubrette? Il bersaglio delle parole è Carmen Russo, anche lei soubrette, di lungo corso, 62 anni lo scorso 3 ottobre, protagonista di decine di film di genere, spettacoli televisivi di successo, ed attuale concorrente della sesta edizione del Grande Fratello Vip.

Maria Monsè attacca Carmen Russo

Il motivo dello sfogo è legato proprio al reality show, spettacolo che ha visto protagonista, sfortunata, è stata in gara solo 25 giorni, dal 23 novembre al 17 dicembre, anche Maria Monsè. La soubrette ha avuto vita breve nella Casa di Cinecittà e tra le prime a nominarla è stata proprio Carmen Russo.

Tutto normale, è un gioco, se non fosse che le due sono amiche di vecchia data e la soubrette calabrese non l’ha presa bene per niente. “Il fine non giustifica il mezzo” prosegue nel duro attacco a Carmen Russo. Ma la parte più dura del post è legata proprio all’amicizia. La soubrette posta dieci foto di vari eventi di vita.

Dal matrimonio di Carmen Russo ed Enzo Paolo Turchi, alle presentazione del calendario, da alcune sfilate di moda con la soubrette protagonista fino al battesimo della piccola Maria.

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La Monsè racconta anche di vacanze in famiglia e di rapporto solida tra i figli e conclude con amarezza: “Un trascorso d’amicizia buttato via per avidità e strategia”. E’ attesa nel prossimo live, quello di venerdì 14, la replica di Carmen Russo.

Valerio Buchicchio in arte Buva è uno dei giovani cantautori di maggior pregio della sua generazione. Ha già brillato al Targa Tenco 2020

Buva ha conquistato alcuni dei mostri sacri della canzone italiana in particolare Fiorella Mannoia che lo ospita all’interno del proprio programma

La critica e gli spettatori stanno scoprendo, lentamente, un giovane cantautore pugliese che, viene indicato unanimente, come il futuro della musica italiana. Ne è la riprova il fatto che mostri sacri del panorama musicale nazionale lo stanno “adottando” con nuovi testi e collaborazioni.

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Basti pensare alla Mannoia che nel suo programma La versione di Fiorella lo inserisce come ospite nella sezione la canzone sospesa. Ma chi è Buva? Partiamo dalla anagrafa, il vero nome del cantautore di Cerignola, centro di 58.000 abitanti in Provincia di Foggia, è Valerio Buchicchio.

Chi è Buva

Buva inizia a suonare da bambino rapito, letteralmente, dalle canzoni di Lucio Battisti. Nel 2006 giovanissimo, mette in piedi una banda The Neighbours, con un genere decisamente diverso, il British punk.

Lentamente si avvicina alla musica di autore italiana tanto che la sua prima pubblicazione, quella che arriva nel 2015, è un Extended Play dal titolo Vado di Fretta. Il primo salto al di fuori dell’autoproduzione arriva nel 2016 con il Premio del Pubblico nella manifestazione Musicultura.

Sempre nel 2016 arriva il premio al concorso Bitontosuite dove interpreta, magistralmente, un brano di Lucio Dalla.

Nel 2017 arriva un altro importante passaggio della sua carriera, il diploma, conseguito a Roma, nel Laboratorio di Alta Formazione Musicale Officina Pasolini. Tra i suoi insegnanti Niccolò Fabi, Piero Fabrizi e Tosca.

Sempre nel 2017 vince la targa Giorgio Calabrese al Premio Bindi. La vittoria gli regala il contratto di un anno con Warner Chappell. Da li è un crescendo. Nel 2018 grazie al brano Sud arriva la menzione speciale al contest Musica contro le mafie. Scrive parte del brano Ercole di Ermal Meta.

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Nel 2019 arriva il salto definitivo con l’affermazione, con il collettivo musicale Adoriza, della Targa Tenco con il disco Viaggio in Italia-Cantando le nostre radici. Nel 2020, infine, da alle stampe Quarantena il primo disco ufficiale di Buva. Il resto è storia da scrivere.

Un grave lutto ha colpito il mondo della musica è morto Michael Lang, creatore e promotore del festival musicale di Woodstock del 1969

A dare la tragica notizia il portavoce della famiglia del grande impresario musicale

Un lutto improvviso, ma non inatteso, ha funestato il tardo pomeriggio di domenica 9 gennaio, la morte all’età di 77 di Michael Lang l’uomo che in partnership con Artie Kornfeld, John Roberts e Joel Rosenman, organizzò il festival di Woodstock nell’estate del 1969.

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Come riporta The Guardian a dare la notizia è stato Michael Pagnotta, il portavoce della famiglia di Lang. Lang come detto, aveva 77 anni, ed are affetto da un linfoma non Hodgkin. Lang è morto nella notte tra sabato 8 e domenica 9 gennaio al Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York.

La morte di Michael Lang il co-fondatore del Festival di Woodstock

Lang si è guadagnato un posto di prima grandezza assoluta nella storia della musica mondiale con l’intuizione di Woodstock, “Tre giorni di Pace e Amore”m proprio mentre infuriava la guerra del Vietnam.

Sul pratone del Bethel, Max Yasgur’s Farm dal 15 al 18 agosto 1969 si diedero appuntamento circa 400.000 per assistere a più di 30 show tra cui quelli storic di Jimi Hendrix, Carlos Santana, Joe Cocker, The Who e Jefferson Airplane.

Nel 2019 poco prima di ammalarsi Michael Lang ha provato ad organizzare un concerto per il 50° anniversario dello show, ma l’impresa venne annullata a causa di problemi finanziari e difficoltà a garantire una sede.

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Woodstock è considerato unanimente il modello per i festival musicali su larga scala ma non fu il primo in assoluto, nel 1968 c’era stato il Monterey Pop, un festival con 200.000 spettatori sempre organizzato da Lang, “Un rituale che continua a essere replicato” amava ripetere. Da oggi il mondo è un po più triste.